DA RICOSTRUIRE COMUNITÀ A IN MOVIMENTO, un percorso che continua

Dall’Editoriale pubblicato sul periodico Acli Trentine

Dobbiamo ripensare alla radice il processo democratico pensando all’uguaglianza come al cuore, quello che – se abbandonato – degrada l’intero progetto politico: Giorgia Serughetti lo ha raccontato con chiarezza, il 26 marzo, durante la giornata di dibattito che ha dato vita a In Movimento, il percorso con cui le Acli riprendono il filo del discorso avviato nel 2018 con Ricostruire Comunità con l’obiettivo di riconoscersi di nuovo nelle comunità (al plurale) e diventarne parte attiva, ognuno con le proprie competenze e con le proprie passioni.

 

Umanizzare l’economia e la politica

Ricostruire Comunità ha certamente generato innovazioni ma si è anche trovato a fare i conti con la pandemia: per questo motivo le Acli Trentine hanno scelto di fare il punto della situazione e rilanciare: In Movimento è nato con questo spirito. L’obiettivo è guardare al futuro in questo quadro, dove la politica si piega al consenso del qui ed ora ed al primato di un’economia quasi “disumanizzata”, tutto ciò che attiene al futuro viene annichilito e la sostenibilità non è più un obiettivo da perseguire.

Il 26 marzo abbiamo condiviso la necessità di una nuova visione comune, una visione che – in Trentino – deve necessariamente preoccuparsi di ritrovare il senso di un’Autonomia calata nel presente in cui viviamo. La nostra è una terra di transizione, storicamente aperta al dialogo, alla collaborazione, la cui vocazione cooperativistica ha portato a grandi innovazioni, alla capacità di dare a beni comuni e usi civici una gestione collettiva, economicamente e socialmente rilevante. Possiamo serenamente ripartire da qui!

 

In ascolto dei giovani

Volgendo lo sguardo in questa prospettiva ci appaiono nitide alcune grandi questioni a partire da quella generazionale. I giovani ci dicono chiaramente (se li ascoltiamo) di non avere più l’abitudine a fare le cose assieme, anche quando animati dai temi forti come quelli ambientali. Anche l’impegno politico o sociale è troppo spesso singolare, fatica a diventare collettivo. La soluzione non è chiedere ai giovani e alle giovani di “adattarsi” al mondo adulto ma favorire il dialogo mediante il quale entrambi, reciprocamente, devono escogitare strategie per convivere.

 

Una seconda grande questione è quella femminile

Finché si continuerà a dare per scontato un modello dove lo spazio è degli uomini e che per poterlo condividere le donne devono cercare appoggio e approvazione, le donne non potranno che rimanere “una minoranza”.

La terza, infine, è quella legata alla rappresentanza delle differenze. Dobbiamo contrastare la strategia delle decisioni vocate al facile ed immediato consenso che tristemente usano il malcontento e le differenze di cui la società in cui viviamo è portatrice come presupposti per generare conflitto e contrapposizioni, alimentando spesso guerre tra poveri e purtroppo, come abbiamo potuto verificare a partire dal 24 febbraio, guerre vere e proprie. Dobbiamo garantire e riservare a tutti noi il tempo necessario ad elaborare “pensieri lunghi”.

 

Il ruolo delle Acli

Le Acli, connotate dalla propria declinazione “al plurale” anche nella stessa ragione sociale sono un soggetto che deve assumere, oggi più di ieri, il compito di offrire spazi adeguati e di promuovere e stimolare quel dibattito e quella elaborazione collettiva di pensiero, necessaria per ordinare le istanze che la comunità pone e per trasformarle in proposte politiche di lungo respiro. Ciò può avvenire con maggior semplicità se questo lavoro viene svolto coralmente in più territori possibili, anteponendo lo sforzo della prossimità a quello dell’efficientismo. I nostri Circoli sono i luoghi ideali per ospitare le proprie comunità e per far scoccare la scintilla giusta.

Questo, infine, è un appello alla partecipazione con il quale vogliamo offrire un’occasione d’incontro ed un invito a frequentare i nostri Circoli, iniziando così a metterci assieme: In Movimento!