RICERCA ACLI – IREF. CON IL COVID PENALIZZATO CHI HA MENO

Dall’Editoriale pubblicato sul periodico Acli Trentine

Donne con meno di 40 anni e con un figlio. Sono loro ad aver pagato di più la crisi economica legata al Covid: in tre anni hanno perso fino al 35% del proprio reddito. È quanto emerge dalla prima indagine elaborata dall’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie, nato a giugno 2022 dalla collaborazione tra l’Area Famiglia delle Acli nazionali, il Caf Acli e l’Istituto di Ricerca Iref.

Lo studio ha analizzato la situazione economica delle famiglie italiane prima e dopo il Covid per capire come la pandemia abbia influenzato la disponibilità di reddito e le scelte di spesa. L’analisi si basa su un panel di 974.000 dichiarazioni dei redditi, in forma anonima, effettuate presso i Caf Acli negli anni 2019, 2020 e 2021. I dati, purtroppo, confermano in modo netto le impressioni su come la pandemia abbia contribuito ad acuire le fragilità già presenti nella nostra società, allargando ulteriormente la “forbice sociale”.

I dati ci dicono, infatti, che nel periodo 2019-2021 solo i contribuenti più ricchi (circa 1/3 del totale) ha visto aumentare il proprio reddito, mentre coloro che hanno dichiarato redditi inferiori (circa 2/3 del totale) mostrano un’ulteriore diminuzione delle proprie disponibilità.

Se a questa situazione aggiungiamo l’impatto dell’inflazione che a dicembre 2022 ha fatto registrare un aumento dei prezzi pari all’11,3%, rispetto a dicembre 2021, e che in Trentino raggiunge picchi ancora più elevati, con un + 12,30% , è evidente come siano necessarie misure urgenti ed efficaci volte a bloccare le dinamiche speculative per offrire un reale sostegno al potere di spesa dei cittadini.

In un contesto così precario è inoltre necessario preoccuparsi anche dell’impatto sociale che questi fenomeni inesorabilmente generano. Sappiamo molto bene come siano i contesti di fragilità economica e sociale quelli nei quali si acuiscono anche le culture della paura e del rancore. Per questo salutiamo con grande gioia le nuove iniziative che ci consentono di estendere la nostra possibilità di incontro, ascolto e dialogo, come nel caso dell’ottimo progetto promosso dai Circoli Acli della zona dell’Alto Garda e Ledro tramite il quale sono e saranno presto operativi quasi una decina di punti di ascolto e di incontro tra gli Operatori di Comunità Acli volontari e le cittadine ed i cittadini del territorio. Dai problemi connessi alla digitalizzazione alla possibilità di mettere in connessione chi manifesta uno specifico bisogno con i nostri servizi fiscali e/o previdenziali, questa iniziativa offre un contributo concreto nel mostrare il valore di essere una comunità, oltre ad accrescere la qualità dei rapporti sociali ed a rendere visibili i valori della convivenza