EUROPA: UN SOGNO CHE DEVE DIVENTARE REALTÀ

Dall’Editoriale pubblicato sul periodico Acli Trentine

Il sogno di un’Europa federale formata dalla cessione volontaria di sovranità degli stati nazionali in favore di un’Unione forte e coesa attorno ai valori della democrazia ci accompagnerà anche negli anni a venire.

Il progetto che appartenne prima a Luigi Einaudi e poi a statisti quali De Gasperi, Adenauer e Schuman non deve quindi smettere di inquietare coloro che hanno a cuore il futuro di un continente che può giocare un ruolo decisivo nella risoluzione dei conflitti planetari e nella ricerca di un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le esigenze della biosfera. L’Europa rappresenta dunque una speranza che non può essere delusa nonostante le sue istituzioni si siano nel frattempo invischiate in un sistema burocratico e di procedure fuori dalla realtà e nonostante il livello preoccupante espresso in questi ultimi anni delle sue classi dirigenti. Le difficoltà e le incertezze del momento devono pertanto spronarci nel rilanciare il sogno di personalità come Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, autori del celebre Manifesto di Ventotene attraverso il quale puntavano ad un’Europa libera e unita attorno ai principi del federalismo, di una difesa armata comune e della cooperazione economica.

A fronte di una gestione incline all’amministrazione dell’esistente, è necessario pertanto rilanciare i valori fondamentali per cui è nata l’Europa di oggi. Il primo di questi riguarda la pace che può essere perseguita attraverso un ruolo autonomo dell’Europa rispetto all’alleanza atlantica e recuperando i valori fondamentali dell’Unione incentrati appunto sul superamento dei conflitti e della logica della forza. Il secondo riguarda una nuova alleanza con la natura che rilanci gli obiettivi dell’Agenda 2030 e renda operativi i presupposti per una riconversione ecologica della nostra economia. Dall’agricoltura al turismo, dell’innovazione tecnologica al ruolo dell’industria e delle piccole e medie imprese, l’Europa può infatti rappresentare un modello di sostenibilità e di civiltà esportabile negli altri continenti.

Infine il tema della sussidiarietà attraverso il rilancio del ruolo delle regioni. Partendo dalla positiva esperienza dell’Euro regione Tirolo-Alto Adige-Trentino, possiamo immaginare alleanze operative e nuove forme di cooperazione transfrontaliera all’interno delle Alpi per rilanciare l’economia e ripopolare la montagna attraverso interventi di welfare che ripropongano il ruolo centrale delle politiche pubbliche.

L’Europa può dunque rappresentare una terza via incentrata sull’economia sostenibile, la pace e la democrazia, alternativa alle derive populiste che di fatto si riducono ad appendici autoritarie delle politiche neoliberiste. L’Europa è matura per reinventare i rapporti giuridici e culturali tra popoli e confini, rendendo il nostro continente davvero capace di accogliere, ma soprattutto capace di intervenire a livello mondiale per correggere le profonde iniquità.