Campagna vaccinazione anticovid in Trentino: necessaria una migliore programmazione

di Luca Oliver, Presidente ACLI trentine

Tramite i Circoli ed i propri uffici territoriali le Acli stanno raccogliendo in queste ore, sia dal centro che dalle periferie del Trentino, segnali importanti di perplessità e di preoccupazione per come si profila l’avvio della campagna di vaccinazione anti Covid.

Le Acli ritengono che l’azione sanitaria avrebbe dovuto essere organizzata con delle convocazioni basate sulle liste degli aventi diritto, per categoria o per fascia d’età, e non lasciata all’iniziativa individuale con tutte le difficoltà e gli inciampi legati all’uso di strumenti tecnologici non a disposizione di tutti e per l’uso dei quali sono necessarie competenze o un accompagnamento. Ciò sta causando l’inevitabile effetto di affollamento disordinato di richieste.

A nostro avviso è invece necessario rispettare un ordine di priorità per fasce e categorie di cittadini ad iniziare dalla popolazione anziana per passare alle categorie più fragili fino agli operatori più esposti in attività di socializzazione.

Auspichiamo pertanto un provvedimento che consenta di correggere il tiro magari coinvolgendo, in un secondo tempo, le anagrafi comunali, per l’individuazione delle categorie e delle fasce di cittadini più esposti ed aventi diritto all’intervento di vaccinazione in tempi ragionevolmente rapidi.