Primarie: Acli, i cittadini vogliono esprimersi Un voto contro la nuova legge elettorale Il presidente Luigi Bobba: «E’ la risposta a chi vuole introdurre le liste bloccate. Bene l’affermazione di Prodi: ora aspettiamo il programma»
Roma, 17 ottobre 2005 – Le leggi fatte a proprio uso e consumo producono spesso risultati diversi da quelli attesi. Così le Acli commentano a caldo i dati della sorprendente affluenza alle urne di ieri, per le primarie del Centro Sinistra: una risposta chiara e forte a chi ha voluto imporre una nuova legge elettorale per mere ragioni di convenienza politica.
Parla il presidente nazionale delle Acli Luigi Bobba: «I cittadini hanno voglia e diritto di scegliere i candidati ed esprimere le proprie preferenze. Una tendenza incontrovertibile che non riguarda solo gli elettori di Centro Sinistra e che nessuna alchimia elettorale può permettersi di cancellare, introducendo ad esempio, come è stato fatto, il sistema delle liste bloccate».
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che pure in parte condividono l’insoddisfazione per il sistema elettorale precedentemente vigente, contestano tuttavia fortemente metodo e merito della nuova legge approvata nei giorni scorsa alla Camera. Una riforma nata da motivazioni squisitamente politiche, costruita ad uso e consumo di una parte politica contro l’altra, destinata a moltiplicare i problemi anziché risolverli.
In virtù della risposta dei cittadini di ieri e in vista del passaggio della legge al Senato, le Acli invitano la maggioranza a riaprire il dialogo con l’opposizione, accettando la proposta avanzata in questo senso dal segretario dei Democratici di Sinistra Piero Fassino. «Se proprio si vuole portare avanti questa legge di riforma – afferma il presidente Bobba – che almeno sia un sistema proporzionale vero e non finto, che sappia rispondere all’esigenze del Paese e alle aspettative dei cittadini. Per questo appare indispensabile rinunciare alle scelta infausta delle liste bloccate, reintroducendo il meccanismo della preferenza; mantenere un unico sbarramento al 4%, cancellando tutte le altre soglie artatamente istituite; portare il premio di maggioranza al 60%, al fine di garantire opportunamente la stabilità dei governi, come avviene già nelle elezioni regionali»
Quanto ai risultati usciti dalle urne delle primarie, Luigi Bobba commenta con soddisfazione l’affermazione di Romano Prodi: «La questione della leadership è finalmente risolta. Il timone è ormai saldamente in mano al candidato che meglio esprimeva la linea riformatrice della coalizione. Ora è tempo che l’opposizione provveda davvero a presentare ai cittadini italiani un programma credibile e convincente, che miri a risollevare il Paese dalle difficoltà in cui pare impantanato da ormai troppo tempo».