Comunicato Acli Colf

08 Aprile 2006

In un documento le richieste dell’associazione alle forze politiche

Roma, 6 aprile 2006 – Un impegno a «sostenere il lavoro di cura per tutelare le lavoratrici e venire concretamente in aiuto alle famiglie». E’ quanto chiedono alle forze politiche le Acli Colf, l’associazione professionale delle Acli che assiste e tutela le collaboratrici e i collaboratori familiari in tutta Italia. In un documento elaborato dalla segreteria nazionale vengono avanzate una serie di proposte per riconoscere i diritti ancora negati alle collaboratrici e alle assistenti familiari, impostare un sistema contributivo più favorevole, assistere le famiglie con adeguati interventi pubblici.

«Il lavoro delle assistenti familiari e delle colf – afferma la responsabile nazionale Pina Brustolin – è diventato sempre più importante e di fatto insostituibile, tanto è cresciuta la domanda di servizi di cura alla persona, anziana o disabile, e alla famiglia in generale. Una porzione di welfare che viene tuttavia ancora trattata, dagli enti e dalle istituzioni coinvolte, come “marginale” e “subalterna”, ma che nei fatti tende ad essere una parte importante di “economia sommersa e silenziosa”».

Le Acli Colf chiedono dunque una «corresponsabilità pubblica» nel governo complesso di questo fenomeno, una strategia di intervento capace di delineare e costruire un vero e proprio “welfare della cura“, affiancando e sostenendo adeguatamente sia le famiglie che le collaboratrici familiari.

Nel merito, l’associazione avanza sei proposte. La previsione della copertura economica in caso di malattia della lavoratrice, oggi totalmente assente. Il riconoscimento dell’indennità di maternità a prescindere dai vincoli assicurativi e contributivi oggi previsti, che impediscono l’affermazione di un diritto inviolabile della donna, ad una maternità serena e tranquilla. L’abolizione del regime contributivo convenzionale, che ancora l’erogazione delle prestazioni previdenziali ad una retribuzione convenzionale che difficilmente corrisponde a quella effettiva. L’abolizione delle fasce contributive, così come oggi vigenti, che incentivano l’elusione e l’evasione contributiva. L’introduzione di regimi contributivi favorevoli per la sostituzione di colf in ferie, malattia o maternità, contemperando così le esigenze di cura continuativa e completa della famiglia con quelle affettive e legate al vivere quotidiano delle lavoratrici. Infine, l’introduzione di criteri di verifica e riordino riguardante gli interventi di monetarizzazione dei servizi alla famiglia.

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