28° Congresso delle ACLI trentine: eletto il nuovo consiglio provinciale

18 Gennaio 2021

Il 28° congresso provinciale delle Acli trentine ha eletto il nuovo “Consiglio provinciale” ovvero il parlamentino del movimento che in Trentino conta 17.000 associati con 60 Circoli, 36 recapiti e sede di zona e 180.000 utenze fra i vari servizi (Patronato, fiscale, servizi alla famiglia e lavoro).

Qui l’elenco degli eletti e delle elette in ordine alfabetico.

Qui la mozione approvata all’unanimità dal Congresso.

Hanno partecipato al voto 118 delegati e delegate in rappresentanza dei 60 Circoli territoriali e dei 17.000 iscritti al movimento.

Il nuovo Consiglio provinciale tornerà a riunirsi nella giornata di sabato 23 gennaio per eleggere il Presidente e la nuova Presidenza, ovvero l’organismo esecutivo ed amministrativo dell’organizzazione.

Nonostante, a causa della pandemia, il Congresso si sia svolto in modalità online si è registrata l’adesione convinta ed entusiasta dei delegati e delle delegate sia nell’ascolto delle relazioni sia nella partecipazione al dibattito.

Nella sua relazione di apertura il Presidente Luca Oliver ha espresso la solidarietà del movimento per la scelta, drastica e senza preavviso da parte dell’editore, di chiudere il quotidiano Trentino. Una scelta che affossa definitivamente uno spazio di libertà, democrazia e pluralismo che rappresentava un laboratorio civile la cui mancanza peserà sul futuro dei questa provincia autonoma.

La pandemia, ha affermato Oliver, coincide purtroppo con una pesantissima crisi economica che rischia di ampliare ancora di più le diseguaglianze e le ingiustizie sia a livello locale che globale.

Assistiamo, ha ribadito Oliver, a un preoccupante ampliamento del divaria tra una ristretta minoranza di ricchi e moltitudini sempre crescenti di precari, impoveriti, disoccupati: una situazione che rischia di minare gli equilibri sociali, sindacali e civili del nostro paese.

Da qui l’esigenza di rilanciare il ruolo delle Acli sia sul versante della rigenerazione e del rafforzamento del tessuto sociale e partecipativo nelle nostre comunità, sia sul versante del lavoro e dello sviluppo locale.

La Acli in proposito hanno promosso il progetto di “Ricostruire comunità” proprio per rafforzare nei paesi e nelle città la partecipazione a partire dai Circoli Acli e per coinvolgere tutto il tessuto associativo, le parrocchie, gli enti intermedi, le categorie produttive e le amministrazioni locali in un percorso condiviso di coesione sociale, di rilancio dei valori e delle proposte legate alla solidarietà, al mutuo aiuto e alla cooperazione nonché allo sviluppo economico del territorio.

Solo nella condivisione delle problematiche della crisi che si stanno abbattendo, anche per via della pandemia, sugli strati più deboli della società, le Acli potranno rinnovare il loro ruolo proattivo nella salvaguardia dei valori cristiani della solidarietà e della promozione del lavoro per dare dignità ed accesso ai diritti dei settori meno tutelati della società trentina.

Strettamente legata la tema della crisi c’è la sfida che riguarda l’organizzazione interna dei servizi e delle associazioni aderenti alle Acli. A tale riguardo il Presidente Oliver ha tracciato il profilo delle nuove Acli che dovrà coincidere con quello di una vera e propria “Organizzazione civile”. Quella di Oliver è una sfida lanciata alle stesse Acli: quella di costruire, attraverso una nuova sinergia fra servizi e associazioni, una organizzazione in grado di tutelare, rappresentare ed accompagnare il cittadino, il lavoratore, il professionista e le famiglie nel corso di tutta la vita in tutte le pratiche, servizi e bisogni che si esprimono nel loro rapporto con il lavoro, le istituzioni e le relazioni sociali.

Si tratta di un salto evolutivo che necessita della formazione di una nuova classe dirigente, di una maggiore attenzione alle nuove professioni e ai giovani, di una maggiore capacità di incidere sia a livello economico che politico.

I prossimi anni, ha concluso Oliver, vedranno pertanto le Acli impegnate nell’approntamento di progetti di sviluppo locale grazie alla sintonia fra Circoli, servizi ed Enaip e nella promozione di un modello di Welfare di comunità per garantire il massimo delle prestazioni sociali e sanitarie in una società sempre più indebolita della crisi e dai tagli alla sanità pubblica.