Al via il percorso voluto da ENAIP Trentino per rilanciare e innovare l’Istruzione e la Formazione Professionale del futuro

05 Maggio 2023

Si è svolto nella mattinata di oggi, venerdì 5 maggio, all’ITAS Forum di Trento, l’appuntamento “MANI.FESTO IeFP. Innovazione praticata”. L’iniziativa rappresenta la prima tappa di un percorso più ampio promosso da ENAIP Trentino per condividere e rilanciare programmi e prospettive che riguardano il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).

Questo primo appuntamento è servito per fare il punto sul contesto attuale e per delineare le sfide del futuro, che dovranno rivolgersi verso i nuovi orizzonti dei diritti, della stabilità dell’offerta e dell’organicità verticale del curriculo, dell’educazione e formazione, delle transizioni digitale ed ecologica, dei nuovi modi e luoghi di apprendimento, dell’orientamento e dell’approccio vocazionale centrato sui mestieri, dell’identità professionale, dell’occupabilità e del lavoro.

Gli spunti offerti da sei relatori di respiro nazionale saranno la base da cui partire per ideare, in forma partecipata, un Manifesto di azioni programmatiche per l’Istruzione e la Formazione Professionale del futuro, che verrà presentato e sottoscritto a settembre.

Dopo il saluto di benvenuto di Arrigo Dalfovo, presidente di ENAIP Trentino, e di Erica Mastrociani, presidente di ENAIP nazionale, i lavori si sono aperti con Giulio Maria Salerno, direttore dell’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie, da sempre impegnato in comitati scientifici e gruppi di lavoro inter-istituzionali a supporto dell’innovazione e consolidamento del sistema di Istruzione e Formazione Professionale. Il professore ha invitato a riflettere sul sistema IeFP come “diritto” all’apprendimento e leva di “pari opportunità”: «Un’opportunità che attualmente nel nostro Paese non è ancora uguale per tutti i giovani. Molte regioni, infatti, non hanno ancora un’offerta formativa stabile e organizzata organicamente, e in certi contesti è addirittura assente. Serve consolidare le opportunità in termini di offerta, diffondendo il modello della IeFP sull’intero territorio nazionale, oltre che superare le disarticolazioni per realizzare un «sistema nazionale di IeFP» con una governance coordinata, condivisa e responsabile dei sistemi regionali. Perché il modello «IeFP» è un vero e proprio patrimonio sociale irreversibile, un modello originale che ha delle caratteristiche straordinarie, che vanno comprese e protette».

A seguire Paola Vacchina – consigliera CNEL, amministratore delegato di ENAIP Nazionale Impresa Sociale e presidente dell’associazione Forma – ha utilizzato la metafora dell’Istruzione e Formazione Professionale come “connettoma”, ovvero quell’insieme di connessioni neurali che formano il cervello umano. «Uscendo dalla metafora del connettoma potremmo descrivere la IeFP come una rete strutturale di soggetti – istituzioni, enti accreditati, famiglie, aziende, servizi e associazioni del territorio, studenti – e delle loro continue ed imprescindibili connessioni e interazioni. L’essenza identitaria del sistema di Istruzione e Formazione Professionale consiste proprio nell’interconnessione tra tutti quegli elementi che attraversano, mantengono vitale e in equilibrio il suo “eco-sistema”: i giovani, gli adulti, le tecnologie, i contesti e i luoghi di apprendimento, le filiere formative e produttive, le politiche. Una pluralità di soggetti che concorrono a creare questo sistema straordinario di formazione che accoglie i ragazzi e le ragazze e li accompagna verso la realizzazione professionale e l’inserimento al lavoro».

Don Bruno Bignami – direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e docente di Teologia morale – si è concentrato sul “valore dialogante” del sistema di Istruzione e Formazione Professionale come base per il successo personale e la realizzazione di giovani e adulti. «Siamo di fronte a trasformazioni significative del sistema valoriale dei giovani e degli adulti nei confronti degli investimenti in istruzione, in formazione e nel lavoro. Dobbiamo esplorare e comprendere questi cambiamenti per essere capaci di leggere i “segni dei tempi”. Una delle esigenze fondamentali del prossimo futuro sarà di riuscire a integrare con armonia i diversi contesti di vita, il lavoro, le passioni, la famiglia, la spiritualità, i valori, le attese, poiché il lavoro non è più considerato un mero strumento per guadagnarsi da vivere ma, piuttosto, un mezzo attraverso cui crescere, stabilire relazioni, esprimere sé stessi. Tra le sue priorità, quindi, il Manifesto dovrà promuovere la visione della vita, avere cura della formazione etica, coltivare i saperi inclusivi e orientati all’armonia, dare strumenti per governare i processi e favorire il dialogo».

Il sociologo Franco Amicucci – formatore e presidente di SKILLA, tra i pionieri della formazione e-Learning in Italia – ha aperto uno spazio di riflessione sui cambiamenti in atto rispetto al “come” e al “dove” si apprende: «Stiamo assistendo a “onde” di cambiamento improvvise, sempre più frequenti, intense e sovrapposte che generano nuove paesaggi e geometrie del lavoro e della forza lavoro. Sono le onde della demografia, delle transizioni digitali, ecologiche, dei mutamenti organizzativi, dell’emergere dell’importanza di quella parte sommersa dell’iceberg della competenza, costituita dalle dimensioni personali e sociali, le soft skills. Le grandi sfide del futuro per il mondo della formazione devono guardare all’apprendere ad apprendere per tutta la vita, alla velocità del cambiamento, alle modalità plurimodale, pluricanale e personalizzata dell’apprendimento. Sono dimensioni alimentate di continuo da una propensione all’apprendere attraverso ogni esperienza, non solo formale, ma anche non formale e informale, dall’abitare contesti di apprendimento sempre più ibridi, che mettono in evidenza la crucialità della cultura e della competenza digitale».

Eugenio Gotti – esperto di processi formativi, si occupa di analisi, progettazione, valutazione e monitoraggio delle politiche di istruzione, formazione e lavoro – ha esplorato il tema del lavoro come contesto di apprendimento che esige rinnovate attenzioni normative, progettuali e attuative, nella prospettiva di un’autentica equivalenza formativa e di una maggiore fluidità e riconoscimento delle esperienze: «Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale è un motore di innovazione che si fonda sul modello “work based learning”, ovvero su un’alleanza strutturale con il sistema produttivo. In una logica di apporto di competenze in un mondo in rapido cambiamento c’è molto bisogno di Istruzione e Formazione Professionale in tutto il sistema paese. Bisogna lavorare per ottimizzare il match tra domanda e offerta di competenze, attraverso la capitalizzazione massima del processo formativo dei giovani che si può raggiungere dall’apprendimento on the job, da un’alternanza formativa in contesti progettuali e attuativi di qualità del rapporto con le imprese, da un loro pieno coinvolgimento su un piano di equivalenza educativa e formativa e non solo come luogo di “esercizio pratico di quanto imparato a scuola”».

Gianni Bocchieri – coordinatore del Nucleo PNRR Stato-Regioni, nell’ambito del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da sempre impegnato nei campi delle politiche dell’istruzione, della formazione e del lavoro – ha proposto una serie di riflessioni sulla riforma delle politiche attive e della formazione professionale supportata dal PNRR come acceleratore di efficacia delle strategie e delle politiche di occupabilità, mirata alla riqualificazione professionale e al reinserimento di lavoratori in transizione e disoccupati: «L’esperienza consolidata, e per certi aspetti unica, della Istruzione e Formazione Professionale può essere una risorsa preziosa, non solo per le politiche dell’istruzione e della formazione, ma anche per le politiche attive del lavoro, assicurando e valorizzando reti di condivisione e collaborazione tra i vari programmi e interventi presenti, come il Piano nazionale delle competenze e Garanzia Giovani ad esempio. In Italia la IeFB ha bisogno di essere sostenuta, rilanciata e rifinanziata per la sua funzione, sia in termini di formazione e di contrasto al mismatch formativo, quello per cui le aziende non trovano le competenze professionali di cui hanno bisogno, sia in termini di contrasto alla dispersione scolastica».

In platea e a distanza erano presenti associazioni di rappresentanza dell’istruzione, del lavoro, degli enti di formazione, esperti di sistemi formativi, rappresentati di istituzioni scolastiche, formative e di enti di formazione professionale provinciali e nazionali, rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, docenti, educatori ed imprese. Insieme agli studenti, questi soggetti saranno i protagonisti della fase due del progetto, che prevede dei momenti di ascolto e confronto e dei tavoli tematici di lavoro dai quali usciranno le coordinate generali di un MANI.FESTO di azioni programmatiche.

La mattinata si è quindi conclusa con il saluto dell’Assessore all’istruzione, università e cultura della Provincia Autonoma di Trento Mirko Bisesti e le conclusioni del direttore generale di ENAIP Trentino Massimo Malossini: «E’ necessario lavorare tutti per dare attuazione, oltre agli auspici ed ai disegni tracciati negli ultimi anni, ad una filiera professionalizzante verticale che comprende l’istruzione tecnica superiore – ITS o Alta Formazione professionale, priva di cancelli e sbarramenti e/o “legittimazioni” che si devono ottenere nei suoi snodi, rendendola ancor più attrattiva ed efficace, soprattutto nel livello più alto, mediante l’adozione dell’apprendistato di 3 livello (o di ricerca) come modello identitario di attuazione, l’unico in grado di ridurre drasticamente l’attuale e crescente mismatch tra domanda e offerta di alte qualificazioni tecnico-professionali in tutti i settori produttivi». Ringraziando del prezioso apporto di tutti, Malossini ha dato appuntamento al prossimo settembre per la presentazione del Mani.festo IeFP.