L’evento dedicato a “Famiglia e ambiente, educare a stili di vita sostenibili”, promosso oggi a Trento dalle Acli trentine, ha fornito una serie di utili testimonianze, proposte e suggerimenti per riconciliare le nostre abitudini quotidiane e i nostri livelli di consumo con l’ambiente. Il tutto in una fase storica contrassegnata dalla necessità di ritrovare un equilibrio fra economia e sostenibilità ambientale.
Il seminario di oggi, ha ricordato Lidia Borzì della presidenza nazionale delle Acli, si colloca all’interno di un percorso di avvicinamento all’Incontro mondiale delle famiglie previsto a Roma dal 22 al 26 giugno prossimi i cui contenuti sono ispirati dall’esortazione apostolica “AMORIS LAETITIA” e dalla lettera apostolica “PATRIS CORDE”.
La ricerca di una sostenibilità del nostro modello di sviluppo, ha affermato Borzì, passa attraverso i nostri modelli di consumo e si consolida a partire dal ruolo attivo delle famiglie.
La famiglia diventa pertanto un vero e proprio “incubatore di umanità” dentro il quale sviluppare nuovi stili di vita ed apprendere un nuovo senso di stare nel mondo.
Paola Pisoni, Presidente del Forum delle Associazioni Famigliari del Trentino, ha ribadito che “la famiglia rappresenta la prima comunità educante e la prima agenzia formativa la quale può svolgere un ruolo fondamentale nel campo educativo e ambientale”.
Debora Nicoletto, dell’Agenzia per la Coesione Sociale, ha ricordato le politiche attive portate avanti dalla Provincia autonoma di Trento in favore della famiglia e soprattutto ha richiamato il lavoro dei Distretti famiglia quali esempi di buone pratiche a livello nazionale nella costruzione di reti di relazione fra la famiglia, la comunità e il territorio.
L’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha ricordato come tutti noi siamo diventati vittime di una visione economicistica del mondo e della vita che ha ridotto il pensiero al solo denaro. “Ma tutto questo, ha affermato Tisi, va contro il Vangelo che afferma: il denaro è la fonte di tutti i mali”.
Partendo dal quarto capitolo della Amoris Laetitia Tisi ha poi ribadito come la famiglia sia un utile baluardo contro la cultura del narcisismo e dall’autoreferenzialità in quanto può educarci a comprendere i nostri limiti e quindi a correggere i comportamenti che sfociano nell’egoismo.
Ricordando la Laudato Sii di papa Francesco, il vescovo di Trento ha così concluso: “L’uomo che guarda solo al denaro non si cura infine neanche dell’ambiente ed è in questo modo che si spiega il perverso legame fra ricerca assoluta del guadagno e crisi ecologica”.
Fra le testimonianze della giornata ricordiamo innanzitutto quella dell’Associazione l’Ortazzo di Caldonazzo.
I coniugi Danilo Marchesoni e Maddalena Parolin hanno ripercorso l’attività di questo particolare sodalizio che lavora da diversi anni nella promozione di nuovi stili di vita.
Marchesoni e Parolin hanno pertanto ripercorso le tante attività de l’Ortazzo partendo dalla costituzione del Gruppo di Acquisto Solidale per passare alle tante esperienze educative a livello famigliare riguardanti la riduzione degli sprechi, il riutilizzo e lo scambio di tanti oggetti, vestiti, manufatti ed apparecchi domestici per concludere con un repertorio di tecniche e tecnologie alternative come per esempio i cellulari a basso impatto con la possibilità di riparazione.
Luca Guandalini, esponente e rappresentante dell’Economia Civile e del Bene Comune, ha ricordato come il troppo benessere materiale abbia allontanato la comunità umana dal senso di felicità. “Il problema – ha ribadito Guandalini – è rappresentato dal continuo spostamento della soddisfazione delle aspettative economiche per cui, una volta raggiunto un certo livello di benessere, è necessario raggiungerne un altro ancora più distante”.
Questa perversione ha allontanato la nostra società dall’equilibrio fra sviluppo economico e sviluppo integrale della persona. Da qui l’esigenza di ritornare in una forma di equilibrio e rispetto come prospettato dalle correnti di pensiero che si ispirano all’Economia Civile e del Bene Comune.
Nelle sue conclusioni il Presidente delle Acli trentine Luca Oliver ha ricordato come la famiglia sia un elemento essenziale nel processo di cambiamento etico e degli stili di vita che viene richiesto a tutti noi in questa particolare fase storica. Accanto alla famiglia, ha concluso Oliver, un altro elemento imprescindibile per affermare una nuova alleanza fra economia e ambiente è rappresentato dal ruolo attivo della comunità alla quale spetta il compito di ricostruire e rafforzare le relazioni di solidarietà oggi messe in discussione dalla cultura dell’edonismo e dell’individualismo.
Famiglia e comunità rappresentano pertanto le leve del cambiamento sulle quali è necessario impegnarsi nel prossimo futuro come peraltro viene testimoniato dal progetto di “Ricostruire comunità” promosso dalle Acli attraverso il quale si punta alla rigenerazione delle relazioni e del tessuto sociale in provincia di Trento.