Con Flavio Berloffa non se ne va soltanto un dirigente aclista di alto profilo, ma anche uno stile e un modo gentile e profondo di intendere l’impegno associativo, civile e politico.
Nelle Acli fin dalla giovinezza, Flavio aveva assunto negli ultimi anni ruoli sempre più importanti all’interno del movimento. Membro di Presidenza, si era occupato di formazione e vita cristiana assumendo nello stesso tempo responsabilità di rilievo anche all’interno della Chiesa trentina fino a diventare delegato diocesano nell’ambito della Commissione Giustizia e Pace delle regioni del Nord Est.
Altro impegno recente è stata la promozione di un assegno di ricerca e di una collaborazione con l’Università di Trento per rendere le Acli protagoniste nello sviluppo locale sostenibile e nell’implementazione di buone pratiche di economia circolare.
Una costante della sua vita pubblica e privata è stata inoltre l’attività di studio e ricerca. Innamorato del metodo pedagogico ispirato agli insegnamenti di Sant’Ignazio di Loyola, tendeva a considerare l’azione sociale come la naturale evoluzione della persona umana che trova nella dimensione collettiva un motivo fondamentale di espressione delle qualità e dei talenti individuali.
Da qui la vicinanza ai temi della formazione che intendeva rivolti sia allo sviluppo integrale della persona umana sia come esercizio di visione generale riguardante le sfide del nostro tempo: l’emergenza ambientale, le diseguaglianze sociali ed economiche, la necessità di una politica attenta alle sorti del pianeta e dei più deboli.
Flavio Berloffa divenne per questo un grande tessitore di connessioni. Fra le Acli e la comunità trentina, fra la Chiesa e le sfide sociali e ambientali del nostro tempo, fra i movimenti sociali e una nuova idea di economia.
Nella dimensione pubblica e nell’impegno associativo Flavio non ambiva ad alcuna carica o riconoscimento e questo rimane il suo tratto distintivo fondamentale. Piuttosto, gli erano naturali atteggiamenti e posizioni che esigevano, da sé stesso prima di tutto, coerenza, impegno e disponibilità al cambiamento.
Con la mitezza e la gentilezza che lo caratterizzavano, ma anche con l’intelligenza e la caparbietà di chi sa guardare lontano, tendeva ad esigere altrettanta coerenza dai suoi interlocutori stabilendo rapporti proficui e generativi di idee e proposte impregnati di etica e rispetto per il prossimo davvero rari nel nostro tempo.
Flavio Berloffa è stato pertanto un esploratore e un visionario che ha saputo rinnovare sul terreno della concretezza dell’azione sociale e della coerenza dei comportamenti il messaggio cristiano del riscatto dei poveri e dell’impegno per il cambiamento del modello di sviluppo nel solco del concetto di ecologia integrale delineato da papa Francesco.
Idee, valori e proposte che continueranno a vivere nell’impegno quotidiano delle Acli trentine che in questo doloroso momento si stringono attorno ai famigliari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene.