Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace

03 Gennaio 2022

Capodanno 2022

Commento a cura di Don Cristiano Bettega, Accompagnatore per la Vita Cristiana delle ACLI Trentine

Dal libro dei Numeri (6,22-27)

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:

Ti benedica il Signore

e ti custodisca.

Il Signore faccia risplendere per te il suo volto

e ti faccia grazia.

Il Signore rivolga a te il suo volto

e ti conceda pace”.

Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

 

La prima Parola di Dio che la liturgia ci rivolge il primo giorno dell’anno nuovo è un antico testo di benedizione.

Dio benedice la sua gente, promette di essere Colui che custodisce, Colui che fa splendere il suo volto, Colui che concede pace. Un testo antico, di un’attualità indiscutibile però. È l’augurio che anche noi ci scambiamo; è l’ansia che portiamo dentro, in fondo al cuore; il desiderio che i nostri giorni siano giorni custoditi, che a noi stessi e a chi incontriamo possano portare un po’ di luce, uno sguardo di pace, una promessa di bene.

E tutto questo, ne sono convinto, è segno di Dio: di quel Dio che non usa altoparlanti e slogan di piazza, di quel Dio che è sui social molto di più di quanto possiamo pensare: perché è dentro di noi, dentro ogni donna e ogni uomo, e di ogni donna e di ogni uomo si prende cura, costantemente, con fedeltà assoluta. È Colui che “ci proteggerà dai turbamenti che incontreremo per la nostra via, dalle ingiustizie e dagli inganni del nostro tempo, dai fallimenti che per nostra natura normalmente attireremo”. È Colui che “si prende cura di noi, perché siamo esseri speciali” (cfr. Franco Battiato, La cura).

 

Buon Anno!