Le condizioni dei migranti sulla rotta balcanica per entrare in Europa sono in questi giorni drammatiche. Ammassati nei campi profughi o in accampamenti di fortuna in Serbia – dove erano entrati dalla Macedonia, Romania o Bulgaria, e diretti verso l’Unione Europea attraverso l’Ungheria, con la strada sbarrata dal muro e dall’esercito disposto al confine – si stimano tra le 7 mila e le 10 mila persone, provenienti principalmente da Afghanistan, Pakistan, Siria, Iraq: non sono solo giovani, ma anche persone deboli come anziani, bambini, intere famiglie che attendono di oltrepassare il confine ungherese a nord del Paese in condizioni precarie, alle prese con temperature che negli ultimi giorni di gelo hanno toccato i 30 gradi sotto zero. La morsa del freddo persiste e non da tregua a questi disperati.
IPSIA che è in contatto con ha la Caritas Serba con cui ha già realizzato un intervento di sostegno umanitario ai profughi, ora vorrebbe continuare a sostenere Caritas nelle operazioni di aiuto alla popolazione stremata dal freddo.
Per chi volesse contribuire il conto corrente dell’associazione è:
IT29G0830401807000007335132 presso la Cassa Rurale di Trento