IN MOVIMENTO: Lavori e vite migliori, comunità coese

Dall’Editoriale pubblicato sul periodico Acli Trentine

Espen Stoknes “l’economista che più ne sa al mondo di economia sostenibile”, come lo definisce il magazine online “Vita”, nel suo ultimo libro pubblicato da Franco Angeli prova a dare la sua interpretazione all’atteggiamento remissivo dei ragazzi di oggi, più depressi, arrabbiati e frustrati con gli adulti che vogliosi di mettersi in gioco per provocare quel cambiamento dagli stessi auspicato.

 

Un cambiamento possibile

Il messaggio del prof. Stoknes è chiaro: a partire dagli adulti serve dare il buon esempio, servono azioni quotidiane concrete in grado di trasmettere il messaggio che il cambiamento è possibile. E sono almeno tre i ruoli in cui i singoli individui possono esercitare il proprio potere. Il primo è quello di consumatori, ad iniziare dall’attenzione all’impronta ecologica del cibo, ovvero dalla distanza da cui proviene il prodotto che si vuole consumare. Oggi (purtroppo…) si vota soprattutto con il portafoglio, ricordiamolo sempre! Il secondo ruolo è quello del lavoratore. Possiamo creare dibattito con i nostri colleghi e dialogare con il sindacato affinché i temi ambientali e di sostenibilità siano costantemente al centro del dibattito. Il terzo ruolo si gioca da “cittadini semplici”, se sono proprietario di qualcosa, qualche azione, una pensione, una casa, un’auto, qualsiasi cosa, posso spostare ciò che ho verso una maggiore sostenibilità delle risorse verso un’economia pulita e più attenta alle esigenze delle persone anziché agli indici finanziari.

 

La forza delle scelte personali

In estrema sintesi, quindi, anche uno tra i maggiori esperti mondiali di economia sostenibile afferma con forza come determinante sia l’impegno personale e quotidiano, in aggiunta all’impegno dei governi e del mondo dell’economia. Impegno e responsabilità collettiva sono stati anche le radici comuni al centro del dibattito dal titolo “ECONOMIE DIVERSE. Lavori e vite migliori, comunità coese”, organizzato dalla Acli trentine il 16 giugno a Rovereto con la partecipazione del Segretario della Cgil Trentina Andrea Grosselli, del Presidente di Confindustria Trentino Fausto Manzana, della Presidente del Forum delle Disuguaglianze Patrizia Luongo e del Vice Presidente delle Acli nazionali Stefano Tassinari. La sostenibilità va declinata con attenzione anche quando si parla di economia e lavoro e non solo con riferimento alla quantità di energia consumata o di inquinamento provocato dalle realtà produttive ma anche in relazione al fatto che il lavoro che le imprese offrono deve garantire opportunità di crescita personali e materiali per tutte le persone coinvolte. Da un’interessante ricerca svolta dalle Acli si evidenzia come anche tra chi può vantare un lavoro stabile se osserviamo i redditi ottenuti dai giovani tra i 30 ed i 34 anni, abbiamo percentuali preoccupanti di redditi annui inferiori alla soglia di povertà (ben l’8,3% nella provincia di Trento). Nel corso della serata sono emerse tracce concrete di speranza per il futuro, garantita soprattutto dalla volontà di convergere su alcuni macro-punti di un patto ideale che al centro pone le questioni del salario minimo e degli investimenti delle e sulle imprese con l’obiettivo di premiare e incentivare la compatibilità ambientale e sociale delle stesse.

 

Innalzare il livello del confronto

“In movimento” con le Acli Trentine, dunque, per ampliare il raggio di un’alleanza collettiva e plurale che vede nella comunità il punto nevralgico. Il nostro lavoro di stimolo di un dibattito sempre più ampio e convergente proseguirà anche nei prossimi mesi, ponendo al centro i temi dell’autonomia, della scuola e dell’uso prudente del suolo e dell’acqua. In movimento, quindi, ma con una metà ben chiara e cercando di raggiungere tappe sempre più importanti sul percorso di costruzione di una nuova coscienza civile che le nostre comunità hanno già nella propria memoria… anche a noi il compito di risvegliarla!