Per la legalità, contro l’indifferenza

Dall’Editoriale pubblicato sul periodico Acli Trentine

All’indomani della sentenza seguita all’inchiesta “Perfido” ci siamo risvegliati in una realtà che pensavamo non esistesse. Non pensavamo che le infiltrazioni e la criminalità arrivassero tanto in profondità e si radicassero con il silenzio complice di parte delle istituzioni e di una piccola componente della stessa comunità trentina.

Non sappiamo se il fenomeno sia stato fermato a livello giudiziario, ma sappiamo che, se è attecchito in queste modalità, è perché esiste ed è esistito un clima favorevole al suo radicamento. Per questi motivi siamo convinti che, anche in vista delle prossime elezioni provinciali, sia necessario rilanciare i temi della legalità per farne oggetto di dibattito e di confronto fra le forze e gli schieramenti che si candidano alla guida del governo del Trentino anche per rilanciare la proposta di costituzione di una Commissione di inchiesta a livello provinciale per indagare a fondo su questi fatti e queste complicità.

 

Autonomia e legalità: le due facce della stessa medaglia

Per le ACLI, la lotta per la legalità significa prestare particolare attenzione ai temi dell’educazione e della formazione al fine di generare quegli anticorpi secondo i quali il rispetto delle regole, della giustizia e della trasparenza sono i requisiti per una vita più buona e per un sistema più democratico, giusto ed efficiente. Ma significa anche mettere al primo posto la possibilità di cambiamento, di pensare semplicemente ad un mondo migliore evitando la rassegnazione ed il pessimismo. Significa promuovere sentimenti e comportamenti che mettono al primo posto la libertà di fare il bene e di vivere meglio dentro e fuori noi stessi.

Per tutti questi motivi abbiamo scelto di esplicitare, nel corso della recente giornata di “Estate insieme”, un momento di ringraziamento collettivo a coloro che hanno operato per fare emergere la verità attorno ai pericoli derivanti dalle infiltrazioni di stampo mafioso in Trentino ed in particolare nel settore del porfido. A Ettore Paris, direttore di Questotrentino, per il coraggio e l’impegno nel raccontare i fatti e svelare le complicità all’interno di un settore inquinato dalla presenza criminale. A Walter Ferrari, portavoce del Coordinamento Lavoro Porfido, per la decennale opera di inchiesta e denuncia, nonché di tutela dei lavoratori più deboli all’interno di questo settore. E infine a Vigilio Valentini, anch’egli portavoce del Coordinamento ed ex sindaco di Lona Lases, instancabile promotore di un’altra visione di sviluppo e di governo del suo amato territorio.

L’auspicio è che la loro battaglia venga raccolta dalla società civile trentina e dai giovani in particolare, come esempio di coraggio e di libertà per unire in un unico orizzonte di civiltà le battaglie per la promozione della verità, della legalità e della stessa Autonomia trentina.