Chi decide di affittare casa deve tenere conto di una serie di obblighi e di scadenze fiscali nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
In primo luogo, tutti i contratti di locazione di durata superiore ai trenta giorni in un anno vanno registrati presso l’Agenzia delle Entrate, entro trenta giorni dalla stipula del contratto o dalla sua decorrenza.
Inoltre, per i contratti a tassazione ordinaria deve essere pagata l’imposta di registro, in una soluzione unica al momento della registrazione del contratto, oppure ogni anno – per il periodo di durata del contratto – entro un mese dalla scadenza annuale. L’imposta di registro non va pagata nel caso si sia optato per la tassazione sostitutiva tramite cedolare secca.
Se ci si dimentica di registrare il contratto di affitto si va incontro ad una sanzione, calcolata sulla base del periodo tra la decorrenza del contratto e l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, se è vero che non c’è bisogno di stipulare un nuovo contratto tra locatore e inquilino quando allo scadere del contratto c’è un tacito rinnovo, è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate il Modello RLI per comunicare il proseguimento del contratto, sempre entro trenta giorni.
Quale contratto stipulare e quale regime di tassazione scegliere?
A monte della registrazione e dell’eventuale pagamento dell’imposta di registro, il primo passo da compiere per chi affitta casa è valutare il tipo di contratto da stipulare e il regime di tassazione più conveniente.
Per quanto riguarda il tipo di contratto, ne esistono diversi, ognuno con caratteristiche e oneri differenti:
- contratto abitativo a canone libero: l’ammontare dell’affitto viene deciso dal locatore o concordato con l’inquilino. Questo contratto ha una durata minima di 4 anni e per legge deve essere rinnovabile per altri 4 anni;
- contratto abitativo a canone convenzionato: l’ammontare dell’affitto viene stabilito in base a determinate soglie sulla base di accordi territoriali fra associazioni di locatori e conduttori. Optando per il canone convenzionato, il locatore gode di vantaggi fiscali. In Trentino, l’immobile deve essere ubicato in uno dei comuni ad alta intensità abitativa, ovvero Trento, Rovereto, Pergine, Arco e Riva del Garda;
- il contratto abitativo di natura transitoria: sono contratti che non prevedono lo spostamento della residenza e possono durare massimo diciotto mesi;
- il contratto di affitto transitorio per studenti: rispetto ai contratti a canone libero e convenzionato, permettono una maggiore flessibilità rispetto alla durata.
Il reddito percepito come canone di affitto è sottoposto a tassazione. Chi stipula un contratto può scegliere tra due tipi di tassazione:
- tassazione ordinaria tramite Irpef: si paga l’Irpef sul 95% del canone di affitto (o sul 66,67% nel caso di contratti a canone convenzionato), applicando l’aliquota in base al proprio reddito e allo scaglione di appartenenza (23%, 27%, 38%, 41% o 43%);
- tassazione sostitutiva tramite cedolare secca: sul 100% del canone di affitto si applica un’aliquota fissa del 10%, nel caso di contratto a canone convenzionato o per studenti, o del 21% nel caso di contratto libero o transitorio.
La scelta del regime di tassazione non è immutabile nel tempo; per questo è importante verificare di anno in anno la propria situazione.
CAF ACLI offre consulenza e assistenza alle persone che hanno intenzione di affittare un immobile nella stesura, registrazione e scelta del tipo di contratto e del regime fiscale più conveniente, nel calcolo dell’aggiornamento Istat, nel predisporre le successive comunicazioni periodiche all’inquilino, nel predisporre la modulistica ai fini del versamento delle imposte dovute in relazione a tutti gli altri adempimenti successivi, come ad esempio il rinnovo, la cessione o la risoluzione del contratto (appuntamenti al numero 0461 277277 o via mail all’indirizzo caf@aclitrentine.it).