I familiari a carico: le detrazioni in dichiarazione dei redditi

11 Aprile 2023

Alcune spese sostenute nel corso dell’anno nell’interesse di persone cosiddette “fiscalmente a carico” danno diritto a una serie di detrazioni che, in fase di dichiarazione dei redditi, potrebbero tradursi in un risparmio sull’imposta da versare allo Stato, se non a un credito d’imposta.

I familiari fiscalmente a carico: chi sono?
Sono considerati familiari fiscalmente a carico i membri della famiglia che nel periodo d’imposta, ovvero l’anno solare, hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. La soglia si alza a 4.000 euro per i figli di età non superiore a 24 anni.

Possono essere considerati familiari a carico, anche se non conviventi con il contribuente, il coniuge non legalmente separato e i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, indipendentemente dalla loro età e dal fatto che studino o stiano svolgendo un tirocinio gratuito.
Se convivono con il contribuente o se ricevono dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, possono essere considerati a carico anche il coniuge legalmente separato, i discendenti dei figli, i genitori naturali o adottivi, i generi e le nuore, i suoceri, i fratelli, i nonni.

Rispetto agli anni precedenti, c’è un’importante novità che riguarda le detrazioni per i figli a carico. A partire dal 1° marzo 2022, infatti, queste detrazioni spettano solo per i figli maggiori di 21 anni, poiché le detrazioni classiche per i figli di età inferiore sono state inglobate nel nuovo Assegno unico e universale, introdotto proprio lo scorso anno ed erogato dall’INPS. Di conseguenza, dal 1° marzo 2022 non sono più riconosciute anche le maggiorazioni previste per i figli con disabilità o per le famiglie con più di 4 figli poiché queste maggiorazioni sono state sostituite dall’Assegno unico. Per i figli di età inferiore ai 21 anni saranno comunque riconosciute le detrazioni per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 28 febbraio 2022.

Le detrazioni per figli a carico sono ripartite tra ciascun genitore nella misura del 50 per cento, a meno che gli stessi genitori decidano di comune accordo di attribuire l’intera detrazione ad uno solo di loro (in questo caso obbligatoriamente a quello con il reddito complessivo più elevato). In caso di separazione legale o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio la detrazione spetta, in mancanza di accordo tra le parti, nella misura del 100 per cento al genitore affidatario oppure in caso di affidamento congiunto nella misura del 50 per cento ciascuno.

Quali sono le spese che danno diritto alle detrazioni?
Tra le spese per familiari a carico da portare in detrazione ci sono le spese sanitarie, i premi di assicurazione, le spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria, i contributi previdenziali e assistenziali, le spese per l’abbonamento al trasporto pubblico, le spese in favore dei figli con disturbi specifici dell’apprendimento, solo per fare alcuni esempi.

In generale, la detrazione spetta al contribuente che ha sostenuto la spesa nell’interesse dei familiari a carico. Il documento che certifica la spesa deve essere intestato al contribuente o alla persona a carico.

CAF ACLI è a disposizione per la compilazione della dichiarazione dei redditi in sede (appuntamenti al numero 0461 277277, online su myCAF.it, via mail a caf@aclitrentine.it, via chat su questo sito o sulla App ACLInet) o a distanza su myCAF.it.