Rilanciare le politiche del lavoro e la formazione professionale, reddito minimo per tutte le famiglie in povertà. Necessario un intervento pianificato per l’integrazione di nuova forza lavoro.
Il Primo Maggio ha visto le Acli Trentine impegnate in diverse località della provincia. A Mezzolombardo presso la Cantina Rotaliana era presente il Presidente Luca Oliver, ad Ala presso l’azienda Tumedei il Vescovo emerito di Campobasso-Boiano Giancarlo Maria Bregantini, a Sabbionara presso l’azienda Mimest la manifestazione si è svolta con la collaborazione dell’Unità Pastorale delle Pieve di Avio. Altre manifestazioni hanno visto le Acli impegnate al passo della Gobbera, Fornace, Povo, San Michele all’Adige e a Covelo in Valle dei Laghi.
Tre parole hanno caratterizzato i contenuti della giornata: pace, lavoro, dignità.
Pace perché, dall’Ucraina alla Palestina passando per decine di altri conflitti che insanguinano il pianeta, vinca la bandiera bianca del negoziato e della trattativa politica contro la violenza e la morte. Per questo oggi le Acli si presentano con i simboli della pace, interpretando il messaggio di papa Francesco sulla necessità di un’interposizione nonviolenta che eviti ulteriori catastrofi umanitarie.
Nel suo intervento a Mezzolombardo il Presidente Oliver si è soffermato sul tema del lavoro. Del lavoro che manca ma anche del problema che mancano lavoratori e lavoratrici. In particolare è stata rilevata la necessità di collegare maggiormente la formazione professionale alle peculiarità e alle vocazioni dei singoli territori così come di incentivare la formazione continua. Altro tema centrale riguarda la dignità del lavoro con la proposta di un salario minimo per tutte le famiglie sotto la soglia di povertà onde farsi carico del problema dell’impoverimento progressivo di tanti nuclei famigliari, ma anche di tanti lavoratori occupati stabilmente, ma sottopagati. In considerazione del venir meno in Italia nei prossimi sei anni di oltre un milione di persone in età da lavoro, le Acli ritengono inoltre necessario rilanciare le politiche rivolte all’integrazione della popolazione immigrata per una sua razionale collocazione nel mondo del lavoro in funzione sostitutiva delle attività che fino ad oggi hanno garantito il presidio dei territori.
Infine uno sguardo all’Europa per una politica fiscale più equa e politiche del lavoro rivolte alla transizione ecologica.
Nel suo intervento di Ala, Monsignor Bregantini ha parlato della centralità delle imprese locali che non rappresentano delle realtà isolate all’interno dei singoli perimetri aziendali, bensì una vera e propria risorsa per le loro comunità.
Da qui l’esigenza di rilanciare la cultura del lavoro inteso anche e soprattutto come elemento di promozione umana.